S’i’ fosse foco, arderei ’l mondo; s’ i’ fosse vento, lo tempesterei;
s’i’ fosse acqua, i’ l’annegherei; s’i’ fosse Dio, mandereil’en profondo. Gaia nacque da una brillante intuizione. Alla costruzione dell’impero di Roberto Scaglione parteciparono tutti, da destra a sinistra. Intorno al 2004 gli impianti di Colleferro vennero considerati esempio encomiabile di tecnologia. Il presidente Storace ridusse di molto la soglia di emissione in atmosfera, plaudito dagli ambientalisti. A Roma (Fiera di Roma, sulla Cristoforo Colombo prima della chiusura) si decise per l’unione delle varie sigle (Gaia, Acea, Ama …), un progetto ambizioso. Gaia cresceva troppo, i nani si spaventarono … e fu il crollo. Una minima termo combustione, per eliminare quanto praticamente non differenziabile e soprattutto ben controllata, sarebbe stato il massimo. Ma non piaceva agli ipocriti, a chi sbandierando il NO assoluto è corresponsabile della situazione attuale. Gli azionisti del male sono molti, particolarmente i paladini dell’ultima ora; quadri di un partito che di Democratico ha solamente il nome.