Mentre qualche politico fa retromarcia, e gli altri restano fermi con le 4 frecce, un anagnino ha presentato
alla Procura della Repubblica tramite i Carabinieri di Anagni, denuncia penale “nei confronti di ignoti per i reati di omicidio colposo, interruzione di pubblico servizio e costituzione di pericolo per la pubblica incolumità; oltre a quanto potrà emergere a seguito delle indagini che vorrete disporre”. La denuncia è stata formalizzata venerdì 10 agosto, segno che qualcuno non fa solo chiacchiere, con la premessa “che in data 13 luglio 2018 una signora è morta presso il PPI (Punto di Primo Intervento dell’ospedale) nonostante la patologia (fibrillazione cardiaca) non fatale se affrontata con mezzi adeguati; e che il successivo 19 luglio una seconda signora spirava nel PAT (Presidio Ambulatoriale Territoriale, trasformazione del PPI) per la puntura di un calabrone. Oltre alle innumerevoli sofferenze provocate dalla assenza di adeguata struttura sanitaria”. E ancora si parla di PPI? Tutti normalizzati? Si spera di no.