Simone non ci sta, e dopo essere stato ripreso per una cena con Aurelio, un aperitivo con Fausto ed un caffè con Luigi, ha scelto l’esilio.
Un esilio dorato, trattandosi di una location a lui congeniale: la Protezione Civile di Roma. L’ingegnere che per amore di Fausto rinunciò alla candidatura a sindaco, abbandona la comoda poltrona a doppio schienale (Porta Cerere e Finocchieto) per dare una mano all’Italia disastrata e devastata. Gliene siamo e saremo grati.
Simone sbatte la porta: adesso basta!